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Per saperne di più sui fiammiferi e sulle scatoline portafiammiferi

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I fiammiferi di sicurezza furono inventati nel 1844 da Gustaf Erik Pasch e migliorati da Johan Edvard Lundström circa dieci anni dopo. Questo tipo di fiammiferi era più sicuro poiché gli ingredienti che formavano la miscela combustibile erano separati, essendo in parte situati nella capocchia e in parte su una superficie appositamente preparata per sfregarvi il fiammifero. Tale superficie era costituita di vetro polverizzato e fosforo rosso e la capocchia conteneva solfato di antimonio e clorato di potassio. Lo sfregamento trasforma il fosforo rosso in bianco tramite il calore dovuto all'attrito, il fosforo bianco si infiamma, accendendo così la capocchia del fiammifero. La sicurezza derivava dall'aver rimpiazzato il pericoloso fosforo bianco con il più innocuo fosforo rosso.

 

In seguito i chimici francesi Savene e Cahen svilupparono un fiammifero di sicurezza utilizzando sesquisolfuro di fosforo. Essi dimostrarono che tale sostanza non era velenosa, poteva essere utilizzata per produrre fiammiferi accendibili per sfregamento su una qualsiasi superficie ruvida e che l'accensione di tali fiammiferi non avveniva in maniera violenta. Essi brevettarono il loro composto, basato su sesquisolfuro di fosforo e clorato di potassio nel 1898.

 

Gli svedesi detennero a lungo un monopolio virtuale mondiale sui fiammiferi di sicurezza, con la loro industria situata principalmente a Jönköping. Essi vendettero il loro brevetto per la Francia alla Coigent père & Fils di Lione, ma Coigent contestò il pagamento alla corte francese sulla base del fatto che l'invenzione fosse già conosciuta a Vienna prima che Lundström la brevettasse. Il produttore inglese di fiammiferi Bryant and May visitò Jönköping cercando di ottenere un approvvigionamento di fiammiferi di sicurezza ma non ci riuscì. Nel 1862inglese da Lundström.

 

Nel 1899 Albright e Wilson svilupparono un metodo sicuro per produrre grandi quantità di sesquisolfuro di fosforo e cominciarono a venderlo ai produttori di fiammiferi nel Regno Unito. Nel 1901 cominciarono a produrlo per il mercato statunitense in un impianto vicino alle Cascate del Niagara, ma i produttori statunitensi continuarono ad usare principalmente fosforo bianco. Nel 1913 Albright e Wilson cominciarono a produrre anche fosforo rosso.

 

In Italia si distinsero soprattutto i fiammiferi di cera e di legno prodotti dal Commendatore Grand'Ufficiale Ambrogio Dellachà. Lo stabilimento di Dellachà si trovava sulle colline di Moncalieri, a 10 km da Torino. Fondato nel 1860, era formato di un fabbricato a tre piani, il cui fronte era di 120 metri di lunghezza, e di due corpi laterali di 60 metri ciascuno. L'area fabbricabile era di 3000 m2. La sua marca era conosciuta in tutta Europa, in America, e specialmente nella Repubblica Argentina (dove nel 1880 impiantò un grande stabilimento). La produzione raggiunse nel 1896 le 2500 grosse al giorno, ossia 360.000 scatole. La tassa governativa pagata per quell'anno in Italia raggiunse l'importante cifra di 940.000 lire, cioè la settima parte della complessiva tassa incassata dal Governo. Lo stabilimento fornì il completo macchinario a diverse fabbriche che si sono impiantate in quegli anni in Messico e in Venezuela e con le quali la Ditta ebbe interessi per la fornitura di diverse materie di prima necessità, e soprattutto di scatole vuote in fototipia, specialità della Ditta. Gli operai che occupavano lo stabilimento alla fine dell'Ottocento erano 700, tutti associati alla Cassa di mutuo soccorso dello stabilimento. In quarant'anni di lavoro con il cavalier Dellachà non si verificò mai uno sciopero.


Numerosi sono i riconoscimenti ricevuti per la bellezza delle scatole, la robustezza del cerino, la buona accensione del fiammifero e la sua inalterabilità nelle regioni piovose.